Legge di Bilancio 2022, le richieste di autonomi e professionisti

Nella legge di Bilancio è possibile pensare a un importante abbattimento della pressione fiscale, sia per i professionisti che per gli autonomi. Grazie alla nuova manovra finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri e al vaglio del Parlamento, il cuneo fiscale sarà drasticamente ridotto dopo anni e anni di attesa. A causa dell’emergenza da Covid-19, in questo momento vi è una profonda crisi soprattutto per i lavoratori autonomi e liberi professionisti come dimostrano le 327.000 partite IVA, che nella pandemia, sono state costrette a chiudere. Già le associazioni di categoria, in particolare Confprofessioni, avevano espresso la necessità di mettere in campo degli interventi legislativi che potessero garantire che a redditi uguali corrispondano debiti d’imposta equivalenti. Finalmente, c’è uno spiraglio in questo senso nella nuova manovra finanziaria su cui potete chiedere una consulenza dell’esperto commercialista a Roma.

Le richieste degli autonomi e dei professionisti

In merito alle novità del Bilancio 2022, autonomi e professionisti attraverso associazioni di categoria hanno chiesto aiuto allo Stato per salvare le loro categorie. Nello specifico, il Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella ha scritto agli Enti preposti, affinché si possano stanziare dei fondi specifici dagli 8 miliardi di euro destinati al fisco per abbattere il cuneo fiscale per queste categorie. Infatti, il lavoro professionale e quello autonomo sono stati finora quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica da Covid-19 e non solo. L’obiettivo dell’associazione di categoria è quello di abbattere i costi pagati da questi professionisti per le imposte.

Bilancio 2022, gli scenari

Nella legge di Bilancio 2022 vi sono 8 miliardi di euro destinati al taglio delle imposte. Proprio su questi fondi Conprofessioni sta facendo pressing sulle istituzioni per cercare un sostegno. L’esperto consulente commercialista di Prati dello studio Salvati, dal canto suo, concorda sul fatto che è opportuno intervenire proprio a sostegno del lavoro autonomo e dei liberi professionisti. Inoltre, è arrivato il momento di andare incontro a coloro che dichiarano meno di 55.000 euro l’anno. Bisogna subito fare in modo che vi sia equità di trattamento che possa salvare questa categoria gravemente provata dalla situazione economico finanziaria.

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