In arrivo il bonus anti plastica fino a 5.000 euro per le attività commerciali che rinunciano alla plastica per il loro packaging, promuovendo la vendita di prodotti sfusi e alla spina. Così come stabilito nell’ambito delle agevolazioni del Decreto Clima, è possibile chiedere tale contributo, che arriva fino a un massimo di 5.000 euro.

Se volete verificare di avere i requisiti per questo contributo è opportuno rivolgervi agli esperti dello studio commercialista di Prati Salvati. Vediamo come funziona il bonus anti plastica e quali sono i criteri per ottenerlo senza intoppi.

A chi spetta il bonus anti plastica e come funziona

Il bonus anti plastica spetta agli esercizi commerciali che decidono di attrezzare spazi dedicati alla vendita di prodotti detergenti o alimentari, alla spina o sfusi. È destinato anche a coloro che aprono nuovi negozi dedicati alla vendita di prodotti sfusi. Questo bonus, poi, può essere richiesto dagli esercizi di vicinato, nonché da medie e grandi strutture di vendita. Il bonus viene erogato come contributo a fondo perduto fino a 5.000 euro per gli aventi diritto e vi sono una serie di spese ammissibili specificate dal legislatore per ottenere il prezioso aiuto economico.

Come richiedere il bonus anti plastica

Per richiedere il bonus anti plastica è consigliabile rivolgersi agli esperti dello studio commercialista Salvati di Roma Prati, che vi aiuteranno a presentare l’istanza. Infatti, è necessario seguire la procedura tecnica sul sito di Invitalia e si ha di tempo fino al 22 gennaio 2022. La domanda è legata anche a tutta una serie di moduli e documenti che è bene siano verificati dagli esperti, in modo tale da non correre il rischio di incappare in qualche errore che potrebbe compromettere la buona riuscita della richiesta. Le istanze possono essere presentate per le spese sostenute nel 2021, fino al 30 aprile 2022, mentre per quelle sostenute nel 2020, entro il 21 gennaio del 2022.